Wayne Shorter @ Auditorium Parco della Musica – Roma

Cliente: THE BASE

21 Luglio 2013

"Luglio Suona Bene" e Wayne Shorter è all'Auditorium Parco della Musica. Una formazione che a dire il vero non può essere considerata come un quartetto, ma come un ensemble di quattro forti personalità musicali, quattro leader, quattro musicisti d'eccezione che formano la realtà più consolidata e ammirata del jazz mondiale. E non importa se Wayne Shorter 'assemblatore di cotante personalità sia un "giovane" ottantenne il cui sodalizio con Miles Davis è stato nel corso della sua vita fondamentale e costante, la loro musica è più che mai attuale, viva e necessaria.

In effetti Wayne Shorter, si assicura di dare alle star che lo accompagnano non il nome di "quartet" ma il ben più importante titolo di "featuring". Stiamo parlando di tre fuoriclasse tra i migliori al mondo nei rispettivi strumenti. Al piano DaniloPérez, al contrabbasso John Patitucci e alla batteria Brian Blade. Tutti testimoni e, in parte, artefici, della rinascita musicale di Wayne Shorter di Newark classe 1933. Dopo quarant'anni infatti Shorter firma di nuovo con la leggendaria Blue Note Records quello che è stato uno dei dischi più belli del 2013. "Without a Net" nasce dal lungo tour europeo che i quattro hanno compiuto a fine 2011, e quale occasione migliore per riassemblare i suoi compagni di viaggio e girare ancora, fino a toccare il palco della Cavea dell'Auditorium, ancora una volta bagnata da un acquazzone pomeridiano.

I magnifici quattro hanno reinterpretato sei dei pezzi dell'album, tutti brani firmati da Shorter in varie epoche e con le più disparate formazioni, rendendo omaggio ad una grande fetta di passato musicale. Un omaggio pieno di personalità e intensità. Prendiamo "Orbits" il capolavoro del 1966 inserito in "Miles Smiles", che sdoganato dall'impronta "milesiana" riacquista una nuova vita e un nuovo splendore. Ognuno dei quattro musicisti si diverte a dare il suo apporto in maniera fondamentale alla dinamica del brano, nessuno è al servizio dell'altro, anche se l'interplay è fortissimo, Patitucci insegue la melodia e la ricostruisce con il suo virtuosismo tecnico e anche Blade perde il ruolo di tessitore di tessuti ritmici e si ritaglia, con la sua forte personalità, un ruolo armonico importante. Dall'alto dei suoi ottanta anni Wayne Shorter costella di piccole perle il brano, con frasi pungenti e intense.

Il mood della serata dell'Auditorium sarà questo nell'ora e mezzo di filato che il gruppo ha proposto, incantando la cavea e non lasciando neanche lo spazio per ridestarsi ed applaudire. E così vale anche per "Plaza Real" scritta per i Weather Report, privata delle sue influenze anni ottanta, e vestita di fresco, attualizzata dal pianismo di Pérez e dai dialoghi di contrabbasso e batteria. "Zero Gravity to the 10th Power" sprigiona un'energia e una tensione particolare, continua la macchina con i suoi ingranaggi perfetti ed autonomi ma altrettanto necessari gli uni agli altri. Energia e intensità che ritroviamo palpabili anche in "S.S. Golden Mean". Blade, che non a caso è riconosciuto come uno dei migliori batteristi viventi, da sfoggio di una carica esplosiva, di una ritmicità fuori dal comune. Le sue soluzioni sono geniali e sempre calibrate. Patitucci da voce alle corde del suo strumento per dei melodici e straordinari monologhi.

Veramente un geniale incontro quello di questo quartetto. Tra tutti Wayne Shorter, l'inossidabile, che suona ancora come un ragazzino di vent'anni, e che dopo più di mezzo secolo di musica e storia riesce a rinnovarsi, a mettersi in gioco, con un umiltà fuori dal comune. Una leggenda vivente a cui auguriamo ancora mille di questi concerti. - powered by Kick Agency -