The Darkness @ Orion Club – Ciampino (Roma)

Cliente: THE BASE

02 Novembre 2013

The Darkness tenuti per mano, statue di sale che fissano il vuoto. Da destra a sinistra il pubblico, già in visibilio, ammira Frankie Poullain stretto in pantaloni neri di pelle e avvolto da un particolare camicione nero piuttosto vintage, Justin Hawkins con indosso un cappotto voluminoso e ricoperto di peli sulle maniche e le giunture, che poco lascia trapelare di ciò che vi è sotto, Dan Hawkins con l'immancabile maglietta dei Thin Lizzy per nulla nascosta da una giacca di pelle grigia, e Ed Graham in pantaloni e gilet di pelle nera. Sono da poco passate le 22.30. The Darkness sono pronti: un inchino veloce e tutti ai propri posti. Inizia lo show.

Dagli altoparlanti le illustri note di The Boys Are Back In Town dei Thin Lizzy....cresce l'emozione: ormai ci siamo. Pochi attimi e la musica termina....si accendono le luci sul palco e... eccolii quattro The Darkness. L'opener è assegnata al terzo singolo tratto da Hot Cakes, ovvero la cadenzata Every Inch Of You. Il locale, gremito, grazie anche alle dimensioni non eccessive, si incendia subito. Termina il primo brano poi il riff aggressivo di Black Shuck.

Justin lascia da parte la chitarra e sfoggia ciò che il cappotto celava: una delle sue classiche tutine, nera come la pece e tuttavia glam più che mai! Al terzo brano ormai il parterre è già conquistato: Growing On Me diviene un inno nostalgico ai primi anni di The Darkness. Volano plettri verso il pubblico, che ricambia a sua volta con braccia tese. Viene presentato Ed Graham al quale il buon singer dedica il brano successivo: She's Just a Girl, Eddie, ovviamente. La risposta del pubblico è ottima, e Hot Cakes si dimostra ben assimilato, Permission To Land è di un livello decisamente più elevato. Il vituperato One Way Ticket To Hell... And Back: doppietta di energia pura con la title-track e Is It Just Me, due grandi classici del gruppo, spettatori, ora più partecipi che mai! È un seguirsi di acuti ed assoli, Justin corre da una parte all'altra dello stage, i The Darkness sono divertiti e gasatissimi.

Si continua dunque con Nothing's Gonna Stop Us. Ma è solo il preludio per un altro dei momenti più esilaranti della serata. Justin si libera della chitarra mentre Dan lancia il riffone di Get Your Hands Off My Woman, il primo singolo assoluto della band. Il clima è ormai incendiato e saturo di energia: il momento è propizio per tipica una ballad dei The Darkness. Love Is Only A Feeling scatena i cuori, infranti e non. Il tutto concluso con Justin e Frankie che ai lati opposti del palco sfregano la chitarra e il basso sui microfoni, regalando momenti di assordanti suoni alieni.

Ecco il ritmo travolgente di Friday Night. Si scatenano le ugole, si sciolgono le tensioni emotive del brano precedente e si riprende il divertimento puro tra le gag spassose di Justin e gli sguardi ammiccanti degli altri membri. Street Spirit, in cui il singer può dar sfogo alla sua acutissima voce, seguito stavolta da pochi urlatori coraggiosi. Siamo quasi alla fine dello show, Givin' Up / Stuck In A Rut, serve più che altro a creare la giusta atmosfera al brano più atteso di ogni loro esibizione: I Believe In A Thing Called Love. Un divertitissimo Justin coinvolge un pubblico già di suo al massimo dell'eccitazione. Un grido 'guitar' ad aprire il primo assolo, i quattro minuti dell'ultimo brano volano ad una velocità deprimente, mentre un Justin sempre più sudato e sorridente dispensa plettri, resi ancora più 'personali' dall'esser finiti nella sua bocca, o sul suo petto o la sua fronte. Tra applausi rumorosi e fischi rintronanti i quattro si allontanano dal palco.

L'attesa per vederli rientrare però è molto breve, e resa ancora più leggera dalle note che aprono il ritorno sullo stage. Parte infatti dal nulla un piccolo ma intensissimo tributo a sua maestà la Regina...o meglio, ai Queen, con un assaggio saporito di Crazy Little Thing Called Love cantato a squarciagola da tutto il locale, seguito dal un gustoso stralcio di Friends Will Be Friends. D'altronde da un uomo la cui mano sinistra presenta falangi tatuate coi volti di Freddie & Co. era impossibile non aspettarsi un piccolo omaggio. Aggiungerei anzi che la figura di Justin è in toto un piccolo grande omaggio alla maestosità del compianto Mercury.

È ora il momento dell'ultimo grande capitolo della serata. La tutina viene abbassata a livello vita ed ecco che parte il riffone di Love On The Rocks (With No Ice). Scorre veloce la prima metà, fino ad un interludio in cui The Darkness sfidano ancora una volta il pubblico e arriva l'immancabile We Will Rock You. E poi, a regalare l'ultima grande emozione della serata, ecco che l'ex balena britannica, trasportato da due vigorosi addetti, si fa un giretto semicircolare tra la folla, rischiando più volte di essere buttato giù dai fan impazziti di gioia.  Tornato sul palco rimane solo il tempo per i saluti finali e gli ultimi saltelli a ritmo di Love On The Rocks. Scrosciano gli applausi e le urla assordanti traducono l'immenso grazie che il pubblico dedicaai quattro The Darkness. È passata da poco la mezzanotte. Lo spettacolo è finito. Si spengono le luci. - powered by Kick Agency -