Subsonica @ Palalottomatica – Roma 2014

Cliente: The Base

21 Novembre 2014

(fonte www.outsidersmusica.it di Roberta Camilli, foto di Roberta Camilli, www.onstageweb.com di Roberto Panucci, www.loudvision.it di Daniele Rotondo )

Subsonica, un esperienza immersiva

Sul concerto dei Subsonica una cosa va detta: la qualità audio del Palalottomatica è un problema. L’effetto di riflessione del suono ha reso i suoni bassi di molti brani ovattati e fastidiosi  tanto da non far arrivare le voci in modo pulito e nitido. Detto questo il concerto romano dei Subsonica è stato una bomba.  Forse uno dei migliori visti.

Luci pazzesche.  Stage su tre livelli, schermi alienanti e la trovata geniale di rendere il pubblico parte dello spettacolo con  giacche a led sulle quali scorrevano foto e pensieri hanno reso l’atmosfera infuocata e quasi onirica: un’escalation di brani, sudore, lacrime e gambe doloranti. Dopo l’intro affidata a “Una nave in una foresta”  si arriva al terzo brano (“Lazzaro”) che, con quel mantra (“alzati e cammina”) inquadra  la reale svalutazione dei valori che ci ha reso morti ambulanti e risuona come un potente e incisivo messaggio positivo.

Ed è in quel dover fare i conti con l’ipoteca sulla nostra dignità fatta di carezze svogliate, proteste ammaestrate e speranze piegate che si scatena tutta la rabbia (positiva)  e la voglia di vivere del pubblico che non smetterà di espandersi fino alla fine del live. La scaletta è un viaggio tra presente e passato (molti dei brani  sono scelti dai fan tramite i social netwoork) che articola i brani dell’ultimo disco, Una nave in una foresta (“Tra le labbra, “Attacca il panico”, “Di Domenica”, “Il terzo paradiso” etc) con quelli di  Microchip emozionale (“Il Cielo su Torino”, “Aurora sogna”, “Discolabirinto”, “Liberi tutti”, “Perfezione”, “Tutti i miei sbagli”, “Depre”) passando perAmorematico (“Nuvole rapide” e “Nuova ossessione”), L’eclissi  (“La Glaciazione”,”Veleno”) e Eden(“Istrice”, cover di “Up patriots to arms”, “Il diluvio”, “Benzina Ogoshi”).

Il tutto senza peccare di autocelebrazione ma dimostrando che brani più datati si sposano ancora bene con la maturità acquisita. Un viaggio che meritava di essere vissuto, un’esperienza immersiva come poche. La vera forza dei Subsonica è quella di avere acquisito col tempo un’esperienza tale da renderli grandi e di essere sempre stati una band  grandemente “fuori posto” come una nave in una foresta.- powered by Kick Agency