Smashing Pumpkins @ Rock in Roma 2013

Cliente: THE BASE

14 Luglio 2013

Capire gli Smashing Pumpkins, il gruppo rock più ambiguo e indecifrabile del mondo. Ma quello che è successo ieri sul palco dell'Ippodromo delle Capannelle di Roma non è chiaro. Le melodie dolci, struggenti e romanticissime di "Mellon Collie and the Infinite Sadness" e le rabbiose e diaboliche distorsioni di "Tarantula". I concerti degli Smashing Pumpkins sono stati due. Il primo è iniziato con "Quasar" e "Panopticon", due pezzi tratti dall'ultimo album "Oceania". Arrivati alla terza canzone, la potente "Starz", sembra quasi che il concerto debba ancora iniziare. "Rocket" prova a dare una spinta, ma non basta. Poi è il turno della cover di "Space Oddity", un omaggio assai gradevole a David Bowie.

Per i nostalgici, arriva finalmente: "X.Y.U", con un Billy Corgan che dimostra di avere ancora la forza di devastarsi le corde vocali, poi  "Disarm" e "Tonight, Tonight". Si torna subito al presente, con "Pimwheels". Ed è qui che succede l'inspiegabile. Gli Smashing Pumpkins hanno suonato dieci canzoni senza nemmeno salutare il pubblico, La musica si ferma. Billy Corgan scherza, ride, improvvisa gag con gli altri membri della band, prende in giro l'esagerata gestualità degli italiani. L'angelo-demone si è svegliato. Parla e interagisce e la gente si diverte sul serio. Il secondo concerto può iniziare.

Si apre con "Oceania", che dà nome all'album. Sulle note della splendida "Thirty-Three", eseguita alla perfezione, i brividi si sprecano, poi subito una micidiale "Ava Adore". Chi è seduto sulle gradinate scatta in piedi, si passa da un' assorta energia, dal romanticismo al diabolico nel giro di pochissimi secondi. E il risultato è eccezionale. Parte "Bullet with butterfly wings" e quella platea ammutolita, timida e mezza addormentata diventa un'indistinta massa pogante.

Molti pensano che ci si stia preparando al finale. Si susseguono "One diamond, one heart", "Pale horse", "Today", una violentissima "Zero" che scatena anche quei pochi che non avevano ancora ceduto al pogo, "Stand inside your love", "United States". Finalmente gli Smashing lasciano il palco. Billy e gli altri rientrano: "I am one", "Siva", "Rhinoceros". Escono. Rientrano. Suonano una cover di "Immigrant Song", ultima follia di uno show di folli. Con "Cherub rock" è il delirio finale. Il bilancio del concerto, anche questo, riesce difficile, fra la prima parte tanto sottotono e la seconda tanto esplosiva. Ma è più che mai chiaro che proprio questa è la forza degli Smashing Pumpkins. - powered by Kick Agency -