Slash feat. Myles Kennedy and The Conspirators @ Rock in Roma – 2015

Cliente: The Base

23 Giugno 2015

(Foto di Luigi Orru)

Una tiratissima cavalcata rock di due ore, tra successi del presente e del passato, che ha richiamato due generazioni, se non tre, di ascoltatori.

"Da anni le prefiche della critica musicale ripetono come un mantra che il rock è morto, che ha perso la sua carica dirompente e che ormai è una musica che guarda solo al passato.
Affermazioni che sembrano smentite dalla maiuscola esibizione di ieri di Slash, accompagnato da Myles Kennedy and The Conspirators, davanti ai 6.000 spettatori di Rock in Roma, uno dei festival estivi più prestigiosi, ospitato presso l’Ippodromo delle Capannelle.
Una tiratissima cavalcata rock di due ore, tra successi del presente e del passato, che ha richiamato due generazioni, se non tre, di ascoltatori."

www.panorama.it

"Ancora una volta l’Italia rende omaggio al re per antonomasia della Gibson Les Paul, che sciorina pezzi per il pubblico romano sia dell’ultimo album “World on fire” che dei suoi primi due dischi da solista, oltre a brani dei Guns e dei Velvet Revolver.
La band è già sperimentata e reduce dall’esperienza del precedente album, assicurando un vero e proprio godimento rock, un live al limite della perfezione."

www.qubemusic.it

"Il concerto scorre per oltre due ore, divertente e sostenuto, con i soli del protagonista a catalizzare la scena. Chiaro che sono i brani dei Guns a trascinare l’attenzione e far esplodere l’arena, ma anche i pezzi dei dischi solisti non sfigurano, mantenendo una grande coerenza con i suoni del passato."
www.ondarock.it

"Sono passati circa 90 minuti di concerto, la gente continua a saltare e il vento si fa sempre più sferzante; Slash accenna le note di Rocket Queen, uno dei brani più belli dei Guns N’ Roses. Rocket Queen è stato, forse, il cuore del concerto, il brano in cui Slash sfodera un interminabile assolo a metà canzone, per la durata complessiva di circa quindici minuti. Ogni volta che sembrava terminare, la gente iniziava ad applaudire, salvo poi fermarsi per ascoltare ancora, e ancora, fin quasi all’estasi."
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