Negrita @ Palottomatica – Roma 2015

Cliente: The Base

21 Aprile 2015

(Foto di Andrea Veroni per SottoPalco)

Terz’ultima tappa dei Negrita per il tour legato al loro ultimo disco Nove: il Palalottomatica ha riservato a Pau, Drigo e Mac e a tutto il resto della band una calorosa accoglienza. Quasi due ore di concerto, tanta Gioia Infinita.

C’era da aspettarselo che una città dall’animo rock come Roma tributasse ai Negrita un’accoglienza calorosa come poche. In un PalaLottomatica gremitissimo, la band di Arezzo ha saputo dare vita ad uno spettacolo davvero entusiasmante, con la complicità di un pubblico pronto a farsi trascinare nota dopo nota nelle quasi due ore di concerto. La data del PalaLottomatica è la terz’ultima del tour in cui Pau e Negrita portano in giro il loro ultimo album “Nove”, uscito il 24 marzo 2015, il cui titolo indica ovviamente il numero di dischi pubblicati finora in carriera dai Negrita. Lo spettacolo comincia infatti proprio con un light-show, nel corso del quale sul maxischermo posto dietro al palco scorrono le immagini dei vent’anni di carriera del gruppo, alternate da un conteggio che va da 1 a 9: si vedono frammenti di video delle loro celebri canzoni, di concerti dal vivo, backstage, interviste, sessioni di prove in sala registrazione, incontri coi fan, momenti privati dei singoli elementi dei Negrita, tutto ciò che attraverso le immagini può raccontare la loro storia musicale attraverso vent’anni e nove album.

Al comparire del numero 9 sul maxischermo, fa il suo ingresso la band sulle note di “Mondo Politico”. Pau, in forma smagliante, sembra non sentire il peso degli anni che passano; fisico asciutto e stessa energia dei primi live, cattura subito il pubblico romano, dicendo che la città di Roma, in fin dei conti gli assomiglia (“siamo quasi uguali, atomo per atomo!”, dice prima di lanciare il brano “In Ogni Atomo”, uno dei primi grandi successi della band toscana). Scaletta rispettata, come nelle previsioni, rigidamente, come se fosse un protocollo: a “Mondo Politico” segue “Poser”, la già citata “In Ogni Atomo”, “Baby I’m in love” e “Cambio di Mentalità”, con la quale l’ambiente comincia a diventare rovente. Poi un salto indietro nel tempo, nei mitici anni Ottanta, che hanno visto infanzia e adolescenza di molti che erano li. Un velo di malinconia, per un periodo indimenticabile della vita per almeno il 70% dei fans dei Negrita, tutti più o meno trentenni e quarantenni, coetanei di Pau, Drigo e Mac, che quegli anni li hanno vissuti. “Mi rivolgo a quanti qua tra di voi hanno una band o suonano e fanno musica, penso che ce ne siano tanti”- dice ad un certo momento Pau, che chiede: "Vi è capitato mai di scrivere qualcosa e di lasciarla chiusa in un cassetto per molto tempo? A noi è successo. Abbiamo scritto un testo che sa molto di antico, di oltre vent’anni, un testo che parla dei nostri vent’anni e sentirete subito il sound e le parole che richiamano a quel periodo, il pezzo è 1989”.

Sullo schermo appaiono gigantesche musicassette colorate che richiamano a tanti ricordi di quegli anni, i Negrita tolgono la loro maschera dura di rock band d’avanguardia, mettono a nudo il cuore e si scoprono capaci di profondi sentimenti, fragilità e debolezze come ognuno di noi. Nostalgici e romantici, eterni bambini, come dei novelli Peter Pan. Al brano stupendo “1989” fa seguito “Brucerò per te”, grande pezzo puramente blues dei Negrita. Il concerto scorre veloce, tra brani vecchi e nuovi: “La Tua Canzone”, “Splendido” (a cui fa seguito una coda di “Jesus Christ Superstar”), “Radio Conga”, nel corso della quale si scatenano tutti in un grande pogo nel parterre del PalaLottomatica con il ritmo tribale nella jungla romana creata dai Negrita. Quindi “Le Tue Bambole”, “Il Libro in Una Mano, La Bomba nell’Altra”, “, Ritmo Umano” e “Un Giorno di Ordinaria Magia” altro pezzo storico di questo gruppo. Arriva il momento anche per i più romantici con la poetica “Magnolia” e per i sognatori che amano viaggiare con la fantasia con “Rotolando Verso Sud”. Pau sfida il pubblico di Roma che quando si sente paragonato a “quelli di Milano” non ci sta proprio a far brutta figura: "L’altra sera a Milano con questo pezzo si sono scatenati e hanno fatto un pandemonio pazzesco, fateci sentire che siete capaci di fare ancora più casino”, dice Pau al pubblico del PalaLottomatica. Il pezzo in questione è “A Modo Mio” e come richiesto il pandemonio viene a crearsi in maniera esagerata. Il brano “Ho Imparato a Sognare” richiama tutti all’ordine e alla calma, necessaria per poi scatenarsi alla fine con gli ultimi brani che come sempre sono i più attesi ed ogni artista che si rispetti li tiene in caldo per la fine del concerto.

I Negrita, come da copione, salutano e vanno a rilassarsi qualche minuto nel backstage, per poi tornare con il successo radiofonico del momento “Il Gioco” al quale fa seguito “Che Rumore Fa La Felicità”, e quindi dulcis in fundo “Mamma Maé” e “Gioia Infinita” con il quale si chiude lo spettacolo. I Negrita salutano un pubblico decisamente soddisfatto sulle note di “Stand By Me” suonato fuori campo, stringendo mani dei fortunati che si sono riserbati i posti sotto palco, alternando saluta a foto ed immancabili “selfie” per immortalare la serata romana, anche per loro indimenticabile.
(Roma Suona Bene)

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