Mark Lanegan @ Orion – Roma 2015

Cliente: The Base

04 Marzo 2015

(Foto di Giulia Razzauti per Rolling Stone, Roberto Panucci per On Stage e Simone Giuliani per Rock Lab)

Mark Lanegan ha una dote davvero rara: quella di cantare con un’aria distaccata e indolente.

"Quanto valgono sulla pelle 50 anni? Nulla in confronto di quanto vale un’anima così grande. Mark Lanegan mantiene intatto un magnetismo insuperabile. E quando fa il suo ingresso sul palco il boato della platea convenuta conferma tutto l’amore che c’è. Denim nero, scarpa lucida con tacco pronunciato, gilet, wallet e gancio Tanner Goods, Mark Lanegan è il top." www.nerdsattack.net

"Assistere ad un concerto di Mark Lanegan è un po’ come fare un salto negli abissi." www.loudvision.it

"Mark Lanegan ha una dote davvero rara: quella di cantare con un’aria distaccata e indolente, ai limiti della freddezza, riuscendo però ad arrivare dritto dritto alle emozioni più profonde di chi lo ascolta. Una contraddizione in termini e insieme uno dei suoi punti di forza, che contribuisce in maniera determinante al magnetismo del personaggio, al fascino della sua voce, all’atmosfera ipnotica dei suoi live........Al termine di “Riot in my house” l’artista presenta i musicisti, introducendo il tastierista Aldo Struyf come “my brother” e concedendoci, come nel suo stile, le uniche parole della serata. Mark Lanegan si sa, a malapena ringrazia, ma la sua laconicità è ben lungi dall’essere supponenza, anzi comunica una certa timidezza perfettamente in linea con il suo personaggio tormentato, e insieme sembra rappresentare l’esigenza di chiudersi in se stesso per trovare la giusta concentrazione che, quando c’è, offre risultati semplicemente strepitosi. La scaletta è un giusto mix di ballate e brani coinvolgenti e naturalmente privilegia le tracce di “Phantom radio”, ma non sono poche le azzeccatissime concessioni a “Bubblegum”, “Blues funeral” e al suo passato con gli Screaming Trees (“Black rose way”)." www.rockam.it

"La pioggia incessante che si è abbattuta su Ciampino per tutta la serata ha fatto da scenario perfetto al ruggito imponente di Lanegan, la cui voce oscura, profonda e sofferente è stata capace di inchiodare e incantare gli spettatori a tal punto da lasciarli immobili a bocca aperta per qualche minuto anche dopo l’uscita di scena del cantante e della sua band." www.outsidersmusica.it

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