Marcus Miller @ Auditorium Parco della Musica – Roma

Cliente: THE BASE

24 Luglio 2013

Spinto da un suono di basso unico al mondo, signore e signori,“the superman of soul”: Mr Marcus Miller. Un esibizione travolgente che ha fatto tremare le pareti della Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica. 120 minuti fitti, in cui il talento mostruoso di Miller l’ha fatta da padrone. In un palco minimalista fino all’osso, con solo una gigantografia del bassista posta come sfondo a costituire l’unico vezzo scenografico, Miller ha proposto alcuni brani del suo nuovo lavoro (prossimo all’uscita) The Renaissance alternando la sua performance a vecchi e storici pezzi come la splendida e arabeggiante Blast.

Insieme a Marcus Miller sul palco, il bassista newyorkese, ha scelto di portarsi in tournee un gruppo di giovanissimi musicisti, che senza ombra di dubbio hanno saputo reggere botta alla maestria del sempre verde, 53enne bassista americano.

La band composta da Alex Han al sassofono, Maurice Brown alla tromba, Adam Agati alla chitarra, Kris Bower al pianoforte e alle tastiere e Louis Cato batteria, ha seguito alla lettera i dettami del maestro, tirando fuori un esibizione travolgente tale da strappare le urla di approvazione fra un solo e l’altro, anche al pubblico più composto e calmo abituato a sedersi sulle vellutate e comode poltrone dell’Auditorium. Fra tutti questi grandi giovani fenomeni sicuramente quello che ha impressionato di più, e non poteva andare diversamente, è stato Luis Cato, il cui assolo del brano Jekyll & Hyde ha lasciato tutti a bocca aperta…ma è normale aspettarsi fuoco e fiamme da uno che si assume la responsabilità e l’onore di completare la sezione ritmica di una band il cui bassista è Marcus Miller.

Marcus Miller ha travolto il pubblico della sala con il suo soul-funk-jazz, a suon di slappate, facendo urlare il suo fender, passando poi a suoni più vellutati e caldi. Un concerto che non ha deluso affatto le aspettative di tutti i fan che riempivano ogni singolo posto della Sinopoli.

Una serata che rimarrà impressa per molto tempo nelle menti dei fortunati che hanno assistito al concerto. Orgogliosi, all’uscita, di aver assaporato, anche se solo per poco, una fetta di quell’america sempre sognata, magari, alla guida di una Pontiac GTO del 70, con manhattahn sullo sfondo. Grazie Mr. Miller - powered by Kick Agency -