Lindsey Stirling @ Auditorium Parco della Musica – 2015

Cliente: The Base

02 Luglio 2015

(Foto di Stefano Sacchi per Outsiders Musica)

Un concerto energico sotto le stelle, andato in scena il due luglio all'Auditorium Parco della Musica: Lindsey Stirling live a Roma incanta il suo pubblico e porta in scena un vero e proprio spettacolo di musica e danza.

Personalità carismatica e irrefrenabile, performer eccezionale e virtuosa del violino. Per farla breve: Lindsey Stirling. Sarebbe già dire molto, eppure non basta per catturare tutte le sfumature del live romano andato in scena lo scorso 2 luglio 2015, nella suggestiva atmosfera della Cavea dell’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito della rassegna Luglio Suona Bene. Uno stile riconoscibile, personale, ma anche unico e originale. E’ un connubio insolito che intreccia classico e moderno, soluzione affatto inedita di per sè, ma che qui viene riletta in una chiave molto particolare: la musica di Lindsey Stirling è fatta da solide basi dubstep che sorreggono l’impianto ritmico –aiutate live dalla batteria– mentre la parte melodica è affidata alla grazia e alla tecnica della musicista statunitense. Il registro caldo del violino incontra così i ritmi sostenuti e martellanti dell’elettronica, creando atmosfere dalle sonorità sfaccettate e multiformi: si passa dal pop, al rock, a melodie celtiche e a soli di violino dai fraseggi orecchiabili e ricorrenti, quasi una firma.

Sembra un personaggio uscito da un mondo fantasy, Lindsey, e i suoi live sono capaci di creare atmosfere sognanti, supportate da giochi di luci ed ombre e coreografie acrobatiche. Convivono molte anime in Lindsey Stirling. C’è un anima rock – forse è la migliore – che emerge nella bellissima esecuzione di Shatter Me, con la voce splendida e piena di Lzzy Hale, in questo caso registrata; ma anche in Roundtable Rival, in cui il violino si scontra col suono di chitarra distorto ricreato dal synth. C’è un anima romantica, che ci regala ballad come Crystallize e Song of The Caged Bird, ma anche un’anima irish-folk che si fa avanti nelle note di Shadows. Ma su tutte trionfa l’anima da performer: il concerto è uno spettacolo nello spettacolo, fatto di danza, recitazione, gag comiche e coreografie alla Michael Jackson (Moon Trance).

Ha una particolarità, Lindsey Stirling: suona e improvvisa come una chitarra solista, una shredder del violino che sul palco gioca con wah wah e loop station e riesce a creare un materiale sonoro davvero unico nel suo genere, o in questo caso, nei suoi molti generi. Una formazione live davvero minimale (violino, batteria, synth) ha dato vita a un’ampia gamma di combinazioni sonore per un concerto in cui protagonista è stata la spettacolarità. Lindsey Stirling è forse un po’ ripetitiva nei temi, ma sicuramente dotata di grande tecnica e spontaneità, oltre che di sconfinata energia e carisma. E’ capace di coinvolgere e catturare l’audience dall’inizio alla fine soprattutto, e in questo il pubblico romano non ha fatto eccezione.

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