Editors @ Rock In Roma 2014

Cliente: The Base

21 Luglio 2014

(fonte www.romaintheclub.com di Cristiano Latini, www.loudvision.itwww.outsidersmusica.it, foto di Roberta Camilli + vari)

Editors @ Rock In Roma: Coerenza e maturità di un gruppo eccezionale

Gli Editors sono probabilmente uno dei gruppi più sottovalutati dell’ultimo decennio. Non che nell’arco della storia degli Editors, non abbiano acquisito una discreta ed affezionata quantità di pubblico ma di certo non hanno ancora raggiunto quel riscontro di massa che, per intenderci, gli consentirebbe di imperversare sull’ipod di mezzo mondo. Quel riscontro di massa che, soprattutto, gli spetterebbe davvero di diritto. Si, perché, scavando a più non posso nella miriade di band pseudo indipendenti nate e fioccate dal 2000 in poi, di sicuro ben pochi gruppi sarebbero in grado di tenere testa alla formazione capitanata da Tom Smith, in un confronto oggettivo basato su capacità, gusto, e più che brillante evoluzione.

Giunti sotto al palco degli Editors, di Rock In Roma e, studiando attentamente la situazione circostante, il pubblico sembra essere alquanto numericamente risicato al punto che quasi ci sentiamo in colpa a nome dell’intera città, per la scarsità di interesse verso un gruppo a nostro avviso tanto interessante. È con l’ingresso in scena dei Sizarr, però, che comincia l’esodo ai piedi dello stage. Un’ondata pressoché continua di afflusso durante tutta la loro esibizione ci fa tirare un grosso sospiro di sollievo. Il trio tedesco ha classe da vendere. L’intenso indie-rock dalle evidenti influenze post-punk si fonde con una massiccia dose di sintetizzatori e drum machine, in un’esibizione intrigante e sfiziosa che lascia il gusto di voler approfondire senza dubbio questa band ma soprattutto la giusta energia per affrontare l’ingresso degli attesissimi headliner. Mentre i Sizarr si allontanano dal palco, l’arena di Rock In Roma è finalmente gremita a dovere e un lungo cambio palco (accompagnato da un ascolto curiosamente molto elettronico) permette la consueta ascesa di adrenalina pre-concerto. Il buio sulla scena degli Editors, coadiuvato da potenti gittate di fumo, introduce un morbido pad che accompagna gli Editors alle loro postazioni finchè la straordinaria linea di basso di “Sugar” assume il controllo della situazione e la seducente voce di Smith inizia a svelare il suo magnetico timbro.

Gli Editors, dal vivo, sono letteralmente esplosivi. Non si tratta soltanto di una band preparata tecnicamente all’inverosimile, ma l’affiatamento fra i vari membri è tale da coinvolgere anche la più piccola molecola del vostro corpo, fino a raggiungere l’estasi uditiva. Che la produzione in studio degli Editors vi piaccia o meno, l’intensità della loro forza sul palco è alienante e trascinante e non può che scaturire nella più onesta ammirazione. Tom Smith, dal canto suo, è un frontman dalle doti straordinarie. Se inizialmente, infatti, si sarebbe potuta contestare la sua indubbia devozione a Ian Curtis, il tempo e la maturità hanno personalizzato e caratterizzato la sua voce, donandole unicità e consapevolezza oltre che una capacità ed un’estensione impressionanti. È semplicemente un mostro. Di bravura, di presenza, di energia e di qualsiasi altra cosa vi aspettereste di vedere sul palco dal leader di una band. La sua esile figura si muove con personalità e disinvoltura stagliata sulle luci e gli schermi alle sue spalle mentre, fra uno strumento e l’altro, in piedi sul pianoforte come attorcigliato al cavo del microfono, esegue magicamente e con tutta la propria anima i brani della sua carriera. C’è posto per quasi tutto “The Weight Of Your Love“, senza però trascurare i successi più post-punk-oriented del passato, mentre il tutto viene sapientemente incastonato da un presentissimo e portantissimo basso e una batteria di rara potenza. Il concerto degli Editors si conclude, ovviamente, con “Papillon”, mentre l’intero pubblico di Rock In Roma salta con le braccia tese al cielo per l’intera durata del pezzo. Se le aspettative che ci eravamo posti erano elevate, la realtà supera di gran lunga l’immaginazione. Gli Editors, Maturi, consapevoli, eleganti, potenti, carismatici, mostruosamente capaci ed affiatati.

Gli Editors sono un gruppo enorme e formidabile in grado di giocare abilmente fra passato e presente attraverso la mestria del gusto e della consapevolezza creativa. La passione degli Editors nel suonare è semplicemente contagiosa e permeante e vederli dal vivo è un’esperienza che rappresenta il loro stesso modo di essere semplicemente grandi. Dunque, se è vero però che “Papillon” (e di conseguenza “In This Light And On This Evening“) li ha consacrati nella scena dei gruppi rock di nuova generazione come una realtà effettiva ed importante, grazie ad un immediato impatto radiofonico e ad un riff super accattivante, è altrettanto vero che l’album della conferma, ovvero il freschissimo “The Weigth Of Your Love“, ha probabilmente toppato in quello che a rigor di logica sarebbe dovuto essere il suo intento principale. Quantomeno pensando con l’ottica di un produttore di successo e considerando questo lavoro come lo step definitivo per una band che dovesse puntare al grande mercato radiofonico/discografico. Le scelte di una band che ha deciso di seguire la propria crescita artistica piuttosto che un successo facile e senz’anima. E quelle stesse scelte che dal vivo trovano la loro massima e totalizzante espressione. - powered by Kick Agency -