Edguy @ Orion Club – Ciampino (Roma) 2014

Cliente: The Base

07 Ottobre 2014

(fonte www.romadailynews.it di Roberto Manentiwww.loudvision.it )

«Edguy, Unisonic e Starchild lunedì 6 ottobre hanno invaso l’Orion di Ciampino (Roma) per la prima delle due date italiane del loro tour europeo. I “Fantastici 3″ hanno dato dimostrazione dei loro poteri, uniti dalla forza e dalla lealtà per il loro vessillo: l’heavy metal."

L’attesa è spasmodica, tutti in fibrillazione perché ci sono gli Edguy, ma tutto comincia con..

Starchild

Tutto è pronto per l’inizio di questa serata e i primi a salire sul palco sono gli Starchild, capitanati dal cantante/chitarrista Sandro Giampietro (chiare le sue origini italiane). Sin dall’iniziale “It’s My Race” si capisce di trovarsi di fronte ad una band di classe. Gli Starchild sono una grande band, vista anche la presenza di musicisti di calibro e di consolidata esperienza come il bassista Jens Becker (Grave Digger, Zillion, Running Wild) ed il batterista Michael Ehré (Gamma Ray, Metalium) che in compagnia di Sandro e del chitarrista Christian Muenzner creano un sound robusto e compatto come scuola tedesca insegna, ma con quel poco di melodia che lo rende appetibile a tutti. Gli Starchild danno prova di professionalità e qualità, con delle sonorità classiche, ma senza incorrere nel già sentito. Perfetti!

Unisonic

La sala è gremita ed il pubblico è già in fermento per l’arrivo degli Unisonic. Iniziano con “For The Kingdom”, che spazza via subito ogni dubbio sulle possibili ripercussioni dell’infortunio sull’efficienza del frontman: Michael canta alla grande!  E tanto per ricordare i loro trascorsi negli Helloween, Michael e Kai presentano “I Want Out” che, logicamente, scatena l’apoteosi, in un coinvolgimento generale fatto di salti, headbanging e cori che Kiske, come un maestro d’orchestra, dirige dal suo improvvisato podio. In scaletta era presente anche “Unisonic”, ed anche se richiamati a gran voce i cinque non sono tornati sul palco. Peccato, sarebbe stata la ciliegina sulla succulenta torta che avevamo gustato fino a quel momento.

Edguy

Siamo a conclusione di questa serata, l’attesa è spasmodica, tutti in fibrillazione perché ora ci sono gli Edguy. Il divertimento è assicurato con il loro “happy metal” ed è subito festa con Edguy e  “Love Tyger”. Tobias Sammet si aggira sulla scena, istrionico e coinvolgente, un animale da palcoscenico sempre sorridente ed entusiasta. Durante lo spettacolo incita sempre di più i fan degli Edguy caricandoli di energia, visto che stanno registrando materiale per un loro futuro live. Proseguono con “Space Police”, “Babylon”, per poi arrivare, dopo un breve omaggio agli Iron Maiden con “The Trooper”, a “Superheroes”, il ritmo cadenzato della batteria di Felix Bohnke e del basso del simpatico Tobias Exxel fanno da cornice all’headbanging e al crowd surfing che si è acceso in platea. Edguy spingono sull’acceleratore con i riff prepotenti e rabbiosi delle chitarre di Jens Ludwig e Dirk Sauer, come su “Defenders Of The Crown”, durante la quale Tobias duetta col pubblico intonando le note dell’assolo di “Detroit Rock City” dei Kiss, oppure come su “Vain Glory Opera”, brani che fanno da preludio all’assolo di batteria di Felix, massiccio e funambolico, che ‘gioca’ sul tema della “Marcia Imperiale” di Guerre Stellari e che poi, alzandosi, si diverte a suonare, in maniera molto scanzonata, la sigla della 20th Century Fox con una trombetta-giocattolo. Una piccola pausa, Edguy se la concedono dopo “Ministry Of Saints”, Tobias cambia costume e al loro ritorno propongono il pop-metal di “Rock Me Amadeus”, cover di un brano degli anni ’80 del cantante pop austriaco Falco. Edguy ci lasciano con “Tears Of A Mandrake” per poi tornare con il bis finale di “Lavatory Love Machine” e “King Of Fools” per salutarci definitivamente dopo, un happy ed effervescente show - powered by Kick Agency