Black Heart Procession @ Alpheus – Roma

Cliente: THE BASE

06 Dicembre 2009

Quando la leggendaria Three Mile Pilot di San Diego fece una pausa improvvisa all'inizio del 1998, i suoi membri si suddivisero in due nuove band. Una è diventata una complessa e amata band pop (Pinback), l'altra (The Black Heart Procession) è diventata uno dei fenomeni musicali underground di culto. Con cinque album in poco più di dieci anni, The Black Heart Procession ha definito un sound davvero unico, inconfondibile, riconoscibile all'istante e sempre più influente.

Dopo il tour a supporto del loro album precedente, “The Spell”, molti membri del gruppo abbandonarono per concentrarsi a tempo pieno sulle altre loro band - il batterista Joe Plummer con “Modest Mouse”, e il chitarrista Jimmy LaValle con “The Album Leaf”. Ciò ha lasciato i membri fondatori Pall Jenkins e Tobias Nathaniel al timone, sentendosi più liberi creativamente e ispirati più che mai. Invece di creare una nuova band, hanno scelto di scrivere, eseguire e registrare “Six” come un duo (con un piccolo aiuto da qualche amico per selezionare alcune tracce). Il risultato è il loro miglior album del decennio.

Più di un semplice ritorno ad un album di singole tracce, “Six” è il primo album dei The Black Heart Procession ad essere scritto e registrato simultaneamente al nuovo album dei Three Mile Pilot. Poiché entrambe le bande ora coesistono per la prima volta in assoluto, Jenkins e Nathaniel hanno guidato The Black Heart Procession in una direzione più scura e allo stesso tempo più avventurosa, con una maggiore attenzione al ritmo e con una tavolozza strumentale selvaggiamente eclettico.

Prodotto e registrato dalla band nel corso degli ultimi due anni, “Six” è senza dubbio l’album più emotivamente risonante del gruppo da “Three”. Traboccante di ballate tenebrose, di amori scartati e anime dimenticate, l'album dipinge un ritratto desolante ma stranamente confortante di crepacuore, di auto-distruzione e allegoria religiosa su alcune delle loro canzoni più ispirate ad oggi, disegnando una linea chiara da qui al soul - mescolando visionari come Leonard Cohen, Johnny Cash e Tom Waits.