Afterhours @ Orion Club – Ciampino (Roma) 2014

Cliente: THE BASE

28 Marzo 2014

(fonte www.rockam.it di Sara Colantonio)

C’è stato tanto rumore su questa riedizione di “Hai paura del buio” a proposito della parte “reloaded” in cui gli Afterhours si sono avvalsi di featuring di altri artisti. A molti infatti non è piaciuta la collaborazione con Negramaro o le versioni troppo personali di Piero Pelù ed Eugenio Bennato. Fatto sta però che la data di Roma all’Orion degli Afterhours  è andata sold out già una settimana prima e così la quasi totalità delle altre date del tour che si è concentrato in Marzo. Sarà perché gli Afterhours ormai sono molto seguiti in Italia, sarà soprattutto perché questa riedizione ha spostato forse anche per nostalgia gli attuali 30enni e 40enni che nel 1997 c’erano – forse qualcuno si era copiato il cd di un’amico su una musicassetta – e che ultimamente non hanno più tempo e forza per andare ai concerti. E non c’è dubbio che questo concerto degli Afterhours ha animato e rianimato lo spirito di tutti, tra pogo e mani e pugni alzati e strofe urlate in coro. Venticinque brani: 17 da “Hai Paura del buio” (tutti, eseguiti come da tracklist dell’album) e poi 3 da “Germi” e 4 da “Padania”, come dire “così abbiamo iniziato” (Germi è il primo in studio, anno 1995) e “così siamo diventati” (Padania è l’ultimo, anno 2012), per poi finire con “Televisione”, tratto dal singolo di “Male di Miele”.

Sul palco 3 componenti egli Afterhours  già del 1997 – Xabier Iriondo e Giorgio Prette oltre naturalmente a Manuel Agnelli – ed altri tre guadagnati sul cammino, Roberto Dell’Era (basso), Rodrigo D’Erasmo (violino) e Giorgio Ciccarelli (chitarra). La foga e la rabbia mi sembra la stessa dell’epoca, anche se i visi e gli atteggiamenti, soprattutto di Agnelli, sono un po’ cambiati. Durante il concerto brani al pianoforte (ad esempio “Come vorrei”), maschere da Pluto e vestiti da bambina; gioco di luci sul palco fantastico, perfetto nell’accompagnare i brani ed ottima acustica.

Un concerto che valeva la pena vedere, sentire, pogare. Cattivo, forte, di qualità, come pochi – quasi nessuno? – gruppi rock italiani sanno fare. - powered by Kick Agency -