Vasco @ Stadio Olimpico – Roma 2016

Cliente: The Base

Vasco Rossi, 22 / 23 / 26 / 27 giugno 2016

La leggenda del Rock Italiano per quattro imperdibili date 

Vasco, il Re di San Siro, torna a Roma per ben quattro imperdibili serate, questa volta in occasione del Live Kom 2016, una tournée che ha registrato il SOLD OUT in tutte le date. Lo Stadio Olimpico di Roma ha avuto l'onore di ospitare nuovamente il mitico Vasco, che nonostante la sua intensissima e lunghissima carriera continua ancora ad emozionare ed intrattenere i suoi fan.

" "È una fortuna, lo so, che sono ancora vivo", canta Vasco nel ritornello di "Un gran bel film", e gli occhi gli si illuminano di un misto tra ironia e sfrontatezza. Il periodo della malattia sembra un ricordo sbiadito, ma il mondo della sofferenza ha cambiato il signor Rossi: dice di aver fatto un patto col diavolo, dice che oggi deve fare necessariamente una vita sana. Dice di aver cambiato le sue abitudini e di essersi trovato spaesato. Vasco non si è mai lasciato andare all'autocommiserazione, non si è pianto addosso, neanche quando - per usare le sue stesse parole - ha visto la morte in faccia: si è rialzato più forte di prima e ha ricominciato a marciare.
Con le tournée del 2014 e del 2015 aveva lanciato un messaggio importante, dimostrando di avere ancora tante cose da dire. Il Live Kom 2016 riprende il discorso lì dove Rossi lo aveva lasciato lo scorso anno: non è un vero e proprio tour, ha più l'aria di essere un evento, una residency di quattro giorni allo Stadio Olimpico di Roma (anticipata dalla data zero di Lignano) che arriva a 20 anni esatti dal suo primo concerto nello stadio romano. Punto e basta, nessuna altra data in calendario. È la prima volta che il rocker si spinge fino a quattro concerti consecutivi all'Olimpico: il predente record risale all'estate 2014, un totale di 3 concerti da 170.000 biglietti venduti. Stavolta, è arrivato a quota 200.000 biglietti venduti, una media di 50.000 a data.

Lo spettacolo, una produzione da 3 milioni e mezzo di euro, potrebbe essere definito un musical sulla vita della rockstar, "un gran bel film" in cui Vasco racconta le sue "nuove consapevolezze" rispetto a chi è, alla sua natura e alla sua musica: le canzoni raccontano ciascuna una storia, una parte del Blasco, un periodo della sua quarantennale carriera, come polaroid che arrivano dal passato e che si mischiano con le immagini del presente. Lo show è nuovo, ma gira ancora intorno all'album "Sono innocente" del 2014: 3 ore di concerto per un totale di oltre 30 canzoni.
Nei titoli di testa di questo film troviamo "Lo show", una dichiarazione di intenti, in tutti i sensi: a scandire il ritmo ci sono i colpi duri e crudi di Will Hunt alla batteria e il basso potente di Claudio "il Gallo" Golinelli, con le chitarre laceranti di Stef Burns e Vince Pastano a fare da contorno. Il suono è duro, crudo, corposo: colpisce l'affiatamento della band, che sembra un gruppo di amici alle prese con una jam session (ma non c'è da sorprendersi: è tutta gente che suona insieme da anni, come in una grande famiglia). Quando Vasco fa il suo ingresso sul palco, dagli spalti s'alza un urlo collettivo: lui indossa una giacca in pailettes blu, un cappellino con visiera e un paio di occhiali neri da sole, ma già dal secondo pezzo in scaletta resta in jeans e t-shirt nera. S'appoggia all'asta del microfono, la inchina, ha voglia di sfogarsi. È così per i primi quattro pezzi, come per mettere subito in chiaro le cose.
È rock duro, "spietato", certo, ma non mancano le ballate più soft come "Accidenti come sei bella" (inedito a concerto), "Come vorrei", "Quante volte", "Vivere non è facile" e "Sally" (brano a sorpresa - una delle novità: per ognuno dei quattro concerti Vasco canterà una canzone a sorpresa, una diversa dall'altra). Il medley acustico composto da "Nessun pericolo per te", "Una canzone per te", "Dormi dormi", "L'una per te" e "La noia" potrebbe rappresentare una sorta di prova generale del tour acustico che il signor Rossi sogna di fare nel periodo invernale, ma è solo una brevissima parentesi di un concerto in cui la parola chiave è "potenza".
Vasco, 64 anni compiuti lo scorso febbraio, continua a fare rock per provocare anche le coscienze, come in "Rewind": "Si gioca a fare la rockstar sul palco e nelle mie canzoni ho sempre fatto questo, provoco", ha detto lui. Già, le canzoni. Ascoltandole si ha l'impressione che Vasco sia le sue canzoni: oneste, sincere. Più invecchiano e più diventano belle. Colpisce il rapporto con i fan: lui, sul palco e nelle canzoni, gli racconta quello che sente, gli confessa le sue debolezze. Loro vedono in lui quello che provano e che vivono: se lo sentono dentro.

La parte conclusiva del concerto è un crescendo emozionale: parte con l'energia di "Rewind", prosegue con il tormento di "Siamo soli" e "Vivere non è facile", l'inquietudine di "Sally" e nel finale il trittico "Siamo solo noi", "Vita spericolata", "Canzone" (un omaggio all'amico Massimo Riva, scomparso nel 1999). I titoli di coda sono affidati ad "Albachiara", con un coro all'unisono che s'alza dagli spalti e con i coriandoli dorati che piovono dal cielo. "L'amore è sopra alla paura", urla Vasco, "il nemico non è l'odio, è la paura". E nell'aria rimane una nota sospesa, alla fine di tutta la storia."

Mattia Marzi per www.rockol.it

Foto di

Roberto Panucci per www.onstageweb.com


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