Steven Wilson @ Auditorium Parco della Musica – Roma

Cliente: THE BASE

04 Luglio 2013

A Steven Wilson è stata riservata la sala Sinopoli, quella di media grandezza dell’Auditorium che era completamente piena e sul maxischermo era proiettata la copertina dell' album "The Raven that refused to sing (and other stories)", un'enigmatica, familiare luna che sembrava già trascinarci in uno psichedelico vortice di emozioni con un velo di adrenalina. La formazione, che per il tour del famigerato terzo album ha visto dei cambiamenti (Chad Wakerman alla batteria e Guthrie Govan alla chitarra ), ha sin da subito conquistato la folla con il climax crescente ed il fusion sound di "Luminol". Steven Wilson, leader dei Porcupine Tree si è presentato con la sua caratteristica semplicità, ringraziando il pubblico di Roma e salendo sul palco senza scarpe nè calzini. Uno Steven sarcastico e coinvolgente, dalla voce angelica ma priva di eccessivo virtuosismo. In contrasto con l' essenza frizzante del primo brano, la malinconica "Drive Home" ci ha letteralmente cullato sullo sfondo di un pubblico incantato e completamente immobile, "Una foresta di persone vista dall'alto, anche se quelli più in fondo non riusciranno a vedermi" (S.W.). Un' atmosfera mistica, accompagnata dal clarinetto di Theo Travis, invece, quella di "The holy drinker", uno dei pezzi in cui Chad Wakermann, col suo stile jazz, ha lasciato a bocca aperta insieme al cupo arpeggio di "The Watchmaker", mentre con il penultimo brano Steven Wilson ci ha sorpreso con "Raider II". Un concerto che i numerosi fan dell' inglese progressive icon hanno definito travolgente e tecnicamente impeccabile, un concerto incoronato dalla spettacolare "The Raven that refused to sing", al cui seguito il pubblico, commosso, ha preteso un ultimo pezzo, "Radioactive toy", durante il quale il palco è stato circondato di fans desiderosi di un autografo. Steven Wilson si conferma sempre un personaggio interessantissimo, pur non essendo dotato di grande tecnica con alcuno strumento, pur non avendo una grande voce, né una tecnica vocale particolarmente raffinata, ha tuttavia una cosa che in pochi hanno: le idee. Tutta quella struttura, quei suoni, quelle atmosfere sono frutto della sua mente. A lui va il merito di aver creato un gruppo così valido e di continuare da anni a sfornare capolavori. Tra l’altro, Wilson ha un talento particolare: non solo ingaggia “gente forte”, ingaggia la gente giusta per tirare fuori il massimo dai suoi brani.  - powered by Kick Agency -