Skunk Anansie @ Archi Village – Cassino/ Stadio Pescara

12 Agosto 2013 Archi Village - Cassino

13 Agosto 2013 Stadio Adriano Flacco - Pescara

Si chiama "Pescara Rock" la manifestazione che porta all'antistadio Flacco la band degli Skunk Anansie. In Italia gli Skunk Anansie sono a casa: una band amata e rispettata che richiama quantità di pubblico importanti in qualsiasi periodo dell’anno arrivi a esibirsi nel nostro paese. Il mini tour di novembre ha confermato l’appeal del gruppo con i fans italiani, quella estiva è stata l’ennesima occasione per vedere all’opera un quartetto rock di valore assoluto, guidato da una delle voci femminili più importanti e considerate dalla metà degli anni novanta a oggi.

Ci sono concerti dai quali ti aspetti molto ma poi ti deludono, altri sui quali non avresti mai scommesso e che invece ti sorprendono. Poi ci sono quelli dalle grandi aspettative che non solo le rispettano, ma riescono a superarle. E tra questi ultimi rientra sicuramente il live degli Skunk Anansie . Le luci si abbassano, urla di acclamazione accolgono l’ingresso di Cass, Ace e Mark Richardson, per poi esplodere quando entra lei, la pantera nera del rock. Sfoggiando una giacca rigonfia e leggins semitrasparenti rigorosamente total black, Skin travolge la scena sulle note di The Skank Heads ed è subito delirio.

Una microcamera montata sul microfono riprende da vicino le sue espressioni ammiccanti e provocatorie che regala tra una strofa e l’altra. Saltando senza sosta sul palco, Skin tira frustate con la sua voce inconfondibile che dal vivo è ancora più penetrante.
La scaletta prosegue con I will break you e I belived in you tratte dall’ultimo album Black traffic. Nel frattempo Skin si è liberata della giacca-scultura che lascia il posto ad una tutina aderente fatta di paillettes e trasparenze. La scaletta scivola via senza sosta tra pezzi vecchi e nuovi e il pubblico è sempre più caldo. La sessione ritmica è impressionante, a dimostrazione del fatto chegli Skunk Anansie dal vivo danno il meglio di sé. Una struggente Hedonism (Just Because You Feel Good) cantata in maniera divina con l’accompagnamento del pubblico fa viaggiare la mente indietro nel tempo, a quel 1996 quando uscì il loro secondo album Stoosh. Ma il vero tuffo nell’adolescenza lo faccio con i primi accordi di Charlie big potato, che segna sicuramente l’apice della performance portando la folla in estasi.

La band lascia il palco, per rientrare quasi subito con Tear the place up e l’attesissima Secretly. Skin si lancia in mezzo al pubblico, lo coinvolge, lo fa accucciare e poi saltare in piedi al suo comando. Se la prende con chi accusa gli Skunk Anansie di essere un gruppo politico, e risponde con la carica provocatoria di Yes it’s fucking political. Il concerto si conclude con una versione acustica di You’ll follow me down. La scaletta prevedeva anche Satisfied, ma hanno deciso di chiudere così, quasi sussurrando, in dissolvenza. Un ciclone dal fisico androgino e i capelli a spazzola ha travolto tutti. Un’ora e quaranta di pura adrenalina che ha segnato uno dei live più belli ai quali abbia mai assistito. - powered by Kick Agency -