Motorpsycho @ Orion Club – Ciampino (Roma) 2014

Cliente: Orion Live Club

03 Giugno 2014

(fonte www.xtm.it di Giuseppe Celano)

Motorpsycho non bastano, i loro concerti non stancano quasi mai. Vedere dal vivo i Motorpsycho  è un’emozione diversa ogni volta. Le setlist cambiano anche all’interno del tour in base all’ispirazione della band e alle città in cui vanno. Reduci dallo show logorroico di Milano, con lunghe sezioni prog senza controllo, i Motorpsycho approdano a Roma, città che li idolatra, arrivando a suonare per la prima volta all’Orion, venue che non gli è consona. Per di più gli capita che la stessa sera, e a pochi metri di distanza, suonino i soprassedibili Q.O.T.S.A. Ad un anno esatto dalla loro ennesima fermata tricolore e dal loro ultimo ‘‪Still Life With Eggplant‬’, i Motorpsycho amati dagli italiani hanno annunciato nuove date estive. Il 7 marzo è quindi uscito ‘Behind The Sun’ via Stickman Records in doppio LP o CD. “It’s that time again! Time for the presale of the upcoming Motorpsycho album, Behind The Sun. The CD is available in a 3-panel digipak and the LP comes with all the trimmings: two different colored slabs on heavy 180-gram vinyl, an etching on Side A and a download code for digital listening”. Ma i Motorpsycho hanno un’altra sorpresa per i fan.

Intorno alle 21.00 Snah esce per un saluto, scambiamo due chiacchiere veloci poi ci licenzia con un “Have a good time”Alle 22.25 i Motorpsycho, norvegesi sono sul palco, che siano in forma si percepisce dalla bruciante partenza acustica di Coventry Boy, seguita da una versione cristallina di It’s Time To Skate che ci riporta indietro, e in lacrime, di vent’anni. Non manca la toccante Feel, una delle ballate più sincere ed emozionanti mai sentite. Poi arriva All Is Loneliness con i primi segni di elettricità affidata alle dissonanze cosmiche prodotte dalle chitarre di Reine Fiske, alla destra del padre (Snah).

Da lì in poi il muro di suono dei Motorpsycho  andrà a ispessirsi per la successiva Hell 1-7 seguita da No Evil, un ciclone devastante. Considerato l’orario, i Motorpsycho pensano bene di evitare le code prog che negli ultimi anni diluiscono i loro concerti. Il beneficio va tutto a favore della sezione psych-heavy dei Motorpsycho  attraverso il doppio attacco dei bombardieri Hey Jane e Cloudwalker, presa da Behind The Sun da cui traggono anche On A PlateFor Free è stellare, la chitarra di Snah sovrasta il resto sfruttando i mille ampere del successivo mastodonte Psychonaut (Trust Us)I Motorpsycho sanno ripagarti di tutto inserendo una versione ibrida di Nothing To Say, inaspettata e maestosa, che porta in grembo una parte di Mountain.

Sul finale i Motorpsycho provano a scendere dal palco ma è un attimo, i presenti fanno parte dello zoccolo duro, sanno come convincerli a risalire (non che ci voglia tutto sto sforzo poi). Bent rientra saltellando, Snah lo segue presentando, senza anticipare il titolo, l’encore preso da BlissardPer ucciderci insomma definitivamente i Motorpsycho  tirano fuori una versione al cardiopalmo del capolavoro lo-fi Fool’s Gold in cui Bent sbaglia, per recuperare immediatamente, il testo. Proprio come l’anno scorso al Circolo degli Artisti, e dieci anni fa al Barrumba di Torino, i Motorpsycho ne estendono le estremità dilatandola psichedelicamente per nove minuti di piacere e singulti soffocati fra il pubblico a mascella serrata. La sovrastruttura di metallo liquido le dona una spinta devastante riaprendo una ferita mai rimarginata.

A fine concerto la corsa al banchetto per la spesa vinilica è un must assoluto. Snah esce dopo dieci minuti, è soddisfatto, sorride firmando praticamente tutto mentre i fan gli saltano addosso. Noi ne approfittiamo per una foto ricordo senza stressarlo, gli regaliamo quattro bottiglie di vino rosso, comprese di cavatappi, ma sono le due e i simpaticissimi buttafuori del locale ci invitano, con la solita grazia elefantesca che contraddistingue la capitale, a uscire. powered by Kick Agency -