Interpol @ Rock In Roma – 2015

Cliente: The Base

2 Settembre 2015

(Foto di Max Marcoccia per www.sentireascoltare.com e Fabrizio Di Bitonto per www.zetaemme.it)

Il nome degli Interpol è tornato ad apparire sui cartelloni dei festival e delle rassegne più importanti, fra cui, non fatichiamo ad annettere il divertente Poste Pay Rock In Roma.

Parliamoci chiaro, quanti dei presenti l’altra sera all’Ippodromo di Capannelle per Interpol, sarebbero andati a sentire un loro concerto se questo fosse stato il tour del loro penultimo, omonimo disco? Eppure Paul Banks e compagni, usciti dalla necrosi creativa del 2010, dopo aver perso il bassista (e i New Order ci insegnano quanta importanza abbia il tocco di un bassista in una band new wave) sostituito magnificamente da Brad Truax degli Animal Collective, hanno rialzato la testa confezionando un album, El Pintor, che, per lo meno, dà segnali di vita. Per questo, se oggi il nome Interpol non è più sinonimo di vittoria dell’indie – ci sarebbe da aprire un lungo capitolo di esegetica del marketing musicale solo a parlare di come i primi due dischi usciti per Matador siano più ispirati di quelli usciti per major – possiamo dedurne una parziale vittoria artistica, dal momento che, con il repertorio che si ritrova la formazione, con un buon disco da promuovere e con una fama da “band live”, è lecito aspettarsi un signor concerto. Non è un caso se, proprio a partire da quest’anno, il nome degli Interpol è tornato ad apparire sui cartelloni dei festival e delle rassegne più importanti, fra cui, non fatichiamo ad annettere il divertente Poste Pay Rock In Roma.  - www.sentireascoltare.com

Chiaro che l'esibizione degli Interpol non possa limitarsi al minimo sindacale di appena settanta minuti, questione di rispetto nei confronti dei paganti, in particolare di coloro che si sono sobbarcati una costosa trasferta; ma va detto che i settanta minuti sono risultati comunque intensi, pregni dei ben risaputi ingredienti miscelati della formazione capitanata da Paul Banks, fautori di una dark wave legata al passato ma ben radicata nella contemporaneità, riflessiva ma al contempo trascinante e a tratti ballabile.
L’imperioso attacco smithsiano dell’iniziale “Say Hello To The Angels” mette subito le carte in chiaro, facendo capire che si fa sul serio, e nell’alternanza fra pezzi vecchi e nuovi non sfigurano affatto quelli ripresi dal recente “Elpintor”. - www.ondarock.it

La parte del leone nella scaletta degli Interpol la fa, curiosamente, un album di ben undici anni fa, l’ultimo per un’etichetta indipendente, dettaglio di cui forse bisogna tenere conto. Si tratta di ’Antics’, dal quale vengono estratti ben cinque pezzi, scavalcando persino i quattro del più recente ‘El Pintor’, finito nelle top 50 dello scorso anno di quasi tutte le più influenti riviste musicali, ma sempre nelle ultime posizioni. Il live è godibile e decolla nel finale, con ‘Slow Hands’ e ‘PDA’, dopo i quali, senza fronzoli, i membri usciranno dal palco, non prima che Banks annunci che avrebbero voluto suonare di più, ma purtroppo il batterista ha problemi ad una mano e non potrà eseguire molti altri pezzi. Torneranno comunque per l’encore, ma giusto il tempo di eseguire una versione stringata di ‘Leif Erikson’. Poi di nuovo via, dopo soli quindici pezzi e uno spettacolo che come stava iniziando ad essere veramente intenso, è stato interrotto bruscamente. Le luci si accendono, gli addetti smontano il palco, e noi restiamo lì, a chiederci cosa poteva essere e soprattutto... - www.nerdsattack.it

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