Chris Cornell @ Auditorium Parco Della Musica – Roma 2016

Cliente: The Base

Chris Cornell, 18 aprile 2016

Chris Cornell a Roma in Acoustic Show

 

Il tour europeo "Higher Truth" ha previsto tre imperdibili date in Italia per l'ex cantante statunitense dei Soundgarden, Audioslave e Temple Of The Dog, Chris Cornell di cui uno speciale Acoustic Show a Roma presso l'Auditorium Parco Della Musica (sala Santa Cecilia) che ha registrato il SOLD OUT.

 

"Il bello” del grunge non ha deluso le aspettative dei tanti nostalgici del sound di Seattle lasciando a bocca aperta i quasi tremila spettatori accorsi all’Auditorium di Roma per una delle tre tappe italiane del tour di “Higher Truth”. A 51 anni suonati, Chris Cornell si è esibito per oltre due ore armato di chitarra acustica e coadiuvato magistralmente in un pugno di brani dal giovane polistrumentista Bryan Gibson (violoncello e mandola). Il concerto si apre alle 22 – dopo l’ottima esibizione del gruppo spalla Fantastic Negrito - con la riuscitissima “Before We Disappear” tratta dall’ultimo album “Higher Truth”. Neanche il tempo di sussurrare la prima strofa e dalle gradinate piovono complimenti di ogni tipo, soprattutto da parte del pubblico femminile tutt’altro che indifferente al fascino dell’artista statunitense.

Accolte da vere e proprie ovazioni le versioni acustiche di classici dei Soundgarden come “Black Hole Sun” traccia simbolo di “Superunknown” (1994) o la splendida “Fell on Black Days”, passando per la rabbiosa “Rusty Cage” in chiave country così come la reinterpretò il leggendario Johnny Cash e leballad romantiche degli Audioslave “I’m the Highway” e “Like A Stone”. C’è spazio anche per tre perle del calibro di “Hunger Strike”, “Wooden Jesus” e “Call Me A Dog” estratte dal superprogetto “Temple of the Dog” e cover di brani celeberrimi come “The Times They Are A-Changin” di Bob Dylan con Cornell munito anche di armonica, One degli U2 (ma reinterpretata con il testo della One dei Metallica), “Nothing Compare to U” di Prince e l'ultima traccia del seminale Sgt. Peppers dei Beatles “A Day in the Life”.

La voce di Cornell sembra non conoscere età per potenza e straordinaria estensione. E poco importa se in alcuni momenti il vecchio Chris faccia fatica a toccare note un tempo più accessibili per il suo range vocale. Il suono grezzo di una chitarra acustica, le migliaia di voci pronte ad unirsi sui ritornelli di brani che hanno restituito vigore e credibilità alla scena rock mondiale, fanno il resto. Non ce ne vogliano i puristi della tecnica ma di fronte ad una voce del genere – rimasta quasi intatta dopo anni di dipendenza da alcool e droghe - si perdona tutto e con piacere. E questo perché Cornell al di là delle etichette di genere, riesce ad emozionare e stupire con una semplicità disarmante. I milioni di dischi venduti proponendo un rock sempre introspettivo e mai banale ne sono una valida testimonianza. Il concerto si chiude con "Josephine" - dedicata all’attuale moglie Vicky Karayannissposata nel 2004 con rito greco-ortodosso – e la title track dell’utimo album “Higher Truth”. Chris Cornell si congeda dal pubblico con una promessa: tornare presto a Roma. Magari con i suoi Soundgarden. Perché del resto, dalla febbre del grunge il vero rock non è mai guarito. "

 

Damiano Mari per cinemusica.blogautore.repubblica.it

 

Foto di

Kimberley Ross per www.rollingstone.it


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